|
I pesci ossei e i pesci cartilaginei:
quali differenze?
Spesso si sente parlare di “pesci cartilaginei”,
ma non tutti sanno esattamente cosa significhino queste due parole, e
soprattutto chi siano mai questi “pesci cartilaginei”…in
effetti, se guardiamo attentamente alla sistematica (cioè la scienza
che classifica i viventi secondo le loro caratteristiche), i pesci appartengono
in realtà a ben due classi distinte di vertebrati: i pesci cartilaginei,
o Condroitti, ed i pesci ossei, o Osteitti.
|
|
<< Condroitti:
Squalo grigio.
Condroitti: Squalo martello. >>
|
|
|
|
|
<< Osteitti:
Cernia del corallo.
Osteitti: Pesce soldato. >>
|
|
|
I Condroitti comprendono
le razze, le torpedini, i trigoni, le aquile di mare, le mante, le chimere
e gli squali. Tutti gli altri pesci dei nostri mari e delle acque dolci,
che non sono compresi in questi gruppi appena elencati, sono invece pesci
ossei.
La principale caratteristica dei Condroitti è la presenza di uno
scheletro cartilagineo, mai ossificato e in parte calcificato; la natura
cartilaginea dello scheletro non è indice di primitività,
ma un adattamento secondario. Praticamente questi pesci hanno mantenuto
questo tipo di scheletro in quanto il sostegno del corpo è possibile,
in acqua, anche senza la presenza di uno scheletro più robusto
in osso.
Naturalmente da questi animali non si sono evoluti gli altri vertebrati
terrestri, dato che sulla terraferma uno scheletro cartilagineo non è sufficiente
a sopportare il peso del corpo di un vertebrato. Quindi, tutti gli altri
vertebrati (anfibi, rettili, uccelli e mammiferi) derivano da antichi
pesci ossei: quindi anche noi uomini, se guardiamo indietro al nostro
passato più remoto, ritroviamo un antenato pesce.
La maggior parte dei Condroitti primitivi si estinse 245 milioni di anni
fa e gli attuali pesci cartilaginei compaiono tra il Giurassico e il
Cretacico, tra 245 e 65 milioni di anni fa.
Le caratteristiche fondamentali di questi pesci non sono variate molto:
sono infatti stati portati alla luce alcuni resti fossili di individui
molto simili agli attuali, che testimoniano il perfetto adattamento all’ambiente
che rende gli squali unici e “intramontabili”, ma tutt’altro
che primitivi!
Ma quali sono dunque queste differenze tra Condroitti e Osteitti? Come
si fa a riconoscerli? Le differenze sono molte e anche complesse, le
principali posso essere riassunte in: numero di specie, forma e dimensioni,
posizione della bocca, forma della coda, pelle, colore, forma delle pinne,
denti, organi di senso, organi interni (vescica natatoria, stomaco),
riproduzione, branchie con o senza opercolo….
Andiamo a vedere nel
dettaglio tali differenze:
- Numero di specie: in
questo caso i pesci Ossei la fanno da padrone, con circa 20.000 specie
contro le poco più di 600 dei pesci Cartilaginei!
In assoluto i pesci Ossei sono il gruppo di vertebrati più numeroso,
ad es. i mammiferi sono poco più di 4.000 specie…!
- Dimensioni: il pesce più grosso
che esista è lo squalo
balena, che può raggiungere i 18 metri, ma esiste anche uno
squalo di profondità che arriva al massimo a 10-15 cm….ma
in generale le dimensioni dei pesci cartilaginei sono maggiori, le
specie piccole
sono meno numerose rispetto ai pesci ossei, che hanno sì specie
grandi (tonni, pesci spada, pesci Luna…) ma che contano molte
più specie
di dimensioni medio-piccole.
- Posizione della bozza: la maggior parte
dei pesci Ossei ha la bocca terminale, cioè il muso termina
in una bocca, che a volte può anche
avere forme strane…i pesci cartilaginei hanno quasi sempre la
bocca ventrale, cioè sotto il muso e non “in punta” di
muso
- Forma della coda: i pesci ossei hanno la coda “omocerca”,
cioè con due lobi di lunghezza uguale oppure uniti; i pesci
cartilaginei hanno una coda “eterocerca”, con il lobo superiore
più lungo:
tale forma è stata evoluta per controbilanciare la spinta verso
l’alto delle pinne pettorali, che nei pesci cartilaginei sono
grandi e abbastanza rigide.
- Pelle: se accarezzate uno squalo (!) attenti a
non farlo dalla coda alla testa, vi graffiereste…la pelle dei
pesci cartilaginei è ricoperta
di dentelli ricurvi, fatti di polpa, dentina e smalto, proprio come
i denti che hanno in bocca….i pesci Ossei hanno invece scaglie
ossee ricoperte di pelle, più o meno sviluppate e ruvide a secondo
delle specie.
- Colore: pochi altri vertebrati possono competere
con i colori scargianti dei pesci Ossei, soprattutto di quelli tropicali…i
pesci cartilaginei, invece, sono per lo più scuri, qualcuno
(soprattutto di fondo) ha macchie e disegni, ma i colori vanno quasi
sempre dal marrone
al beige,
al blu…niente a che vedere con le magnifiche livree dei pesci Ossei.
- Denti: i pesci cartilaginei hanno denti non infissi nelle arcate
mandibolari, ma attaccati alle gengive, e per questo possono essere
persi e sostituiti
per tutta la vita (squali), oppure hanno placche dentali (batoidei,
cioè Condroitti
di fondo). I pesci ossei hanno denti di varia foggia e attaccati
alle arcate mandibolari.
- Organi di senso: tutti i pesci possiedono la “linea
laterale”,
un organo che si estende sui fianchi e sulla testa, composto da tanti
buchini che collegano l’esterno con un nervo interno, che “legge” le
informazioni portate dall’acqua: salinità, temperatura,
sostanze disciolte, etc…ma i pesci Cartilaginei possiedono anche
le Ampolle del Lorenzini, un organo in grado di leggere i campo elettrici,
e quindi di permettere a questi animali di accorgersi della presenza
della preda anche al buio, sotto la sabbia o in acque con scarsa visibilità,
oltre a poter leggere le correnti marine. Inoltre gli squali hanno
udito, olfatto e vista molto più sviluppati rispetto ai pesci
Ossei.
- Vescica natatoria: è un organo che possiedono quasi tutti
i pesci Ossei, tranne quelli legati al fondo; è un organo che
si riempie di gas e che permette al pesce di galleggiare facilmente
mantenendo
un assetto neutro (altro che Gav….!!!), cioè di stare
fermi alla profondità voluta senza il minimo sforzo…questo
organo manca completamente nei pesci Cartilaginei, anche nei grossi
squali pelagici
e forti nuotatori, ed è per questo che i pesci cartilaginei
devono continuare a nuotare se vogliono restare staccati dal fondo…senza
vescica natatoria, se non si muovono “affondano”.
- Riproduzione: i pesci ossei hanno una fecondazione
esterna, e depongono migliaia o milioni di uova da cui schiudono larve
che vengono quasi sempre
abbandonate al loro destino. I pesci cartilaginei hanno una fecondazione
interna ( i maschi sono dotati di pinne modificate che trasportano
lo sperma nel corpo della femmina), e quindi hanno un accoppiamento
vero
e proprio. Grazie a queste pinne anali modificate, più allungate, è possibile
distinguere il maschio dalla femmina, cosa impossibile nei pesci ossei
dove le pinne sono identiche nei due sessi ( solo in alcune specie,
a volte, si ha colorazione diversa nei due sessi).
I pesci cartilaginei depongono uova grandi di cheratina, attaccate
alle gorgonie, da cui schiudono
dei piccoli completamente formati; ma la stragrande maggioranza dei
Condroitti partorisce i piccoli, cioè la madre tiene i figli
nel suo corpo e li partorisce quando ormai sono completamente formati
ed autonomi.
- Branchie: i pesci ossei hanno un opercolo, cioè un osso ai
lati del capo che copre la camera branchiale; i pesci cartilaginei
hanno invece
5 fessure branchiali ai lati della testa, e nessuna traccia di opercolo.
Per
cui ci si rende ben conto di trovarsi davanti a due classi ben distinte
di vertebrati, possiamo dire che la differenza che passa tra uno squalo
(pesce cartilagineo, classe Condroitti) e una cernia (pesce osseo, classe
Osteitti) è pari a quella che passa tra una gallina (classe Uccelli)
e un gatto (classe Mammiferi).
A voi subacquei la ricerca di tali differenze
sott’acqua...!!!
Marcella Ricci
PER QUALSIASI ALTRA INFORMAZIONE SU UNIVERSO ACQUA:
www.universoacqua.com dove troverete anche il sito del diving di Universo Acqua all’Elba.
|
|