Malesia, paradiso indimenticabile

La perfetta fusione tra grandi ambienti sottomarini e piccoli e rari organismi fa di questa località un incantato paradiso per gli amanti del mondo sommerso, località che, per lungo tempo dopo la partenza, continuerà ad animare i sogni di chi l'ha visitata.

Testo di ALESSANDRO ZIRALDO
Foto di CLAUDIO ZIRALDO

Il villaggio dei pescatori di Mabul e
le imbarcazioni da pesca degli abitanti dell'isola.

Il volto tecnologico
della Malesia,
il simbolo della
grande metropoli
di Kuala Lumpur,
le Petronas Tower.

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La Malaysia è una federazione composta da 13 stati e 2 territori federati, situata nel Sud-Est Asiatico e retta da una monarchia costituzionale nell'ambito del Commonwealth Britannico. È formata da due distinte regioni, la Malaysia Occidentale o Peninsulare e la Malaysia Orientale (comprendente Sarawak e Sabah), separate da un braccio del mar Cinese Meridionale. La Malaysia Peninsulare, formata da 11 stati situati nella metà meridionale della penisola malese, confina a nord con la Thailandia, a sud con Singapore, ed è delimitata a ovest dallo stretto di Malacca e a est dal mar Cinese Meridionale. Gli stati di Sabah e Sarawak occupano un terzo della regione settentrionale dell'isola del Borneo, sono bagnati a ovest dal mar Cinese Meridionale, a est dal mar di Sulu e dal mar di Celebes e confinano a sud con la provincia indonesiana di Kalimantan. L'isola di Labuan, un tempo parte del Sabah, è stata dichiarata territorio federato nel 1984; dalla Malaysia è escluso il sultanato del Brunei, situato lungo la zona costiera settentrionale di Sarawak. Come diremo successivamente, durante il viaggio di ritorno, abbiamo avuto modo di sostare per un giorno nella città di Kuala Lumpur, che è il centro economico, culturale e amministrativo della Malaysia. Capitale della Federazione e territorio federale comprendente lo stato di Selangor, nella regione occidentale della Malaysia Peninsulare, Kuala Lumpur contava 1.145.075 abitanti al censimento del 1991. L'isola di Mabul (nostra meta finale) è politicamente dipendente dalla zona malese Borneo, isola dell'arcipelago malese, nell'Asia sudorientale, terza del mondo per grandezza dopo la Groenlandia e la Nuova Guinea, delimitata a nord-est dal mare di Sulu, a est dal mare di Celebes e dallo stretto di Makasar, a sud dal mare di Giava, a ovest e a nord dal mare Cinese meridionale. Politicamente è divisa negli stati di Sabah e Sarawak, federati della Malaysia, nel sultanato autonomo del Brunei e nel Kalimantan, appartenente all'Indonesia. La sua superficie è di circa 736.000 km2.

Mabul è una deliziosa isoletta ricoperta di palme e circondata da una spiaggia bianchissima, situata nel Mar Cinese Meridionale, al largo dell'abitato di Semporna e a poche miglia (15 minuti di barca) dalla più nota e ormai molto affollata Sipadan; nonostante la loro estrema vicinanza le due isole non potrebbero essere più differenti: la parte più interna di Sipadan altro non è che una foresta tropicale, mentre Mabul è prevalentemente coltivata a palme da cocco e, nonostante il giro completo dell'Isola non richieda più di un'ora, si può considerare Mabul più grande di Sipadan. I suoi fondali ospitano una grande varietà di forme di vita rarissime, alcune ritenute, fino a poco tempo fa, specie endemiche della Papua Nuova Guinea, nudibranchi ed invertebrati, scorpenidi ed antennaridi per la gioia dei fotografi e degli amanti della biologia marina. Diversamente da Sipadan, Mabul fa ancora parte della piattaforma continentale e quindi non può vantare le stesse cadute verticali dell'altra isoletta vicina: in compenso i suoi fondali (piuttosto bassi) sono caratterizzati da un'incredibile quantità di specie rare, sia per quanto riguarda la fauna, sia per quanto riguarda la flora, molto difficili da osservare altrove. A Mabul non sono pochi gli spot di immersione; attorno alla intera circonferenza di 2 isole, Mabul stessa e la vicina Kapalai, i punti di immersione sono numerosissimi.


Nella foto di sinistra, i punti d'immersione (dive spot) dell'isola di Mabul.
Nella foto di destra, la sezione subacquea delle isole di Sipadan e Mabul.

Alcuni di questi sono inoltre particolarmente adatti per le "notturne", durante le quali, in piccole grotte nel corallo, si incontrano tartarughe e grossi "bumped heads" che dormono tranquillamente, avvolti nel loro bozzolo trasparente e, per gli amanti della macro-fotografia vi è la possibilità di trovare una varietà di specie molto rare e difficilmente reperibili in altre parti del mondo.

<< Due esemplari di tartaruga
     nuotano vicino alla superficie.

Primo piano di una tartaruga,
graditissimo incontro piuttosto frequente
nelle acque circostanti l'isola di Sipadan. >>

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Ogni giorno gli ospiti di Mabul possono scegliere di immergersi, oltre che a Mabul, anche a Sipadan, dove si trovano ulteriori "dive spots". Il Diving Center è dotato di veloci e comode imbarcazioni che in pochi minuti di navigazione raggiungono i più bei punti del reef di Sipadan, conosciuto per le popolarissime pareti che precipitano ripide nel blu e dove è frequente l'incontro con banchi stanziali di barracuda e di carangidi. Per il trasferimento ai punti di immersione di Sipadan, non è richiesto un numero minimo di partecipanti; anche solo un sub può richiedere ed avere il trasferimento. Le immersioni previste sono tre al giorno con la barca ed illimitate da terra, anche se, dietro preventiva richiesta e relativo pagamento extra, vi è la possibilità di effettuare anche le immersioni notturne con l'utilizzo dell'imbarcazione. L'acqua è sempre ad una temperatura abbastanza elevata (min. 26° - max 31°) e quindi si consiglia una muta di 3 mm. La visibilità va da un minimo di 15 metri ad un massimo di 30 metri.

<< Un folto branco di Barracuda (Sphyraena barracuda),
     presenza costante nelle acque circostanti l'isola di Sipadan.

Un esemplare di pesce fantasma (Solenostomus paradoxus) nella tipica posizione verticale e sullo sfondo una spugna. >>

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Il clima è tipicamente equatoriale con temperature uniformi che vanno dai 32° di giorno ai 22° gradi di notte. L'umidità è alta, intorno al 95%. Sull'isola di Mabul si trovano 2 resorts, il "Mabul water Village" (frequentato prevalentemente da giapponesi, è costruito su palafitte immerse nell'acqua), il "Mabul Smart Resort" e un villaggio locale dove vivono pescatori e i gestori dei 2 resorts. Il "Mabul Smart Resort" (quello scelto da noi) si trova sulla costa sud dell'Isola, proprio di fronte a Sipadan, nascosto in una piantagione di palme da cocco. Il Resort è composto da 45 bungalows costruiti in legno locale. Ogni camera è molto confortevole: 2 letti singoli più grandi del normale, angolo divano, mensole a muro, ventilatore a soffitto, finestre con zanzariera, aria condizionata (24 ore al giorno), servizi privati completi (doccia e acqua calda), veranda. La corrente elettrica, fornita da un generatore è di 220 volts ac. Il "Mabul Smart Resort" è immerso in un bel giardino tropicale, ha una bella piscina (12,5 mt x 7 mt) e una grande sala centrale che è utilizzata come hall, bar e zona di ricreazione per gli spettacoli di folclore locale. Al bar si possono acquistare bevande al cocco, bibite gassate, birra e vino. Per gli ospiti non subacquei è disponibile una barca con il fondo di vetro (4metri) per ammirare le meraviglie dei fondali e della vita marina. Il ristorante garantisce agli ospiti una buona cucina internazionale con specialità orientali. Nel Resort troviamo anche un piccolo bazar con vari articoli di comune necessità (T-Shirts, pellicole, pile, articoli per l'igiene, souvenirs, ecc.). La funzionalità del Diving Center è garantita da uno staff di circa 50 persone, che garantiscono un'ottima operatività subacquea. I contatti con la terra ferma sono garantiti da un telefono e da un fax cellulari.

DIARIO DI VIAGGIO

20 aprile 2002, è questa la data che segna l'inizio di un fantastico viaggio che si è poi rivelato essere il più bello mai fatto da me finora. Un'avventura, questa, che ha riempito quattordici giorni, di cui otto pienamente operativi, uno diviso tra viaggio e immersioni e cinque di viaggio, per un totale di ventisei immersioni indimenticabili. Al momento di partire ero abbastanza spaventato dal lungo viaggio che mi attendeva, viaggio che comportava quattro aerei (Milano-Amsterdam; Amsterdam-Kuala Lumpur; Kuala Lumpua-Kotakinabalu, dove abbiamo passato il pomeriggio e la notte; Kotakinabalu-Tawau), un'ora di pulmino (Tawau-Semporna) e un'ora di navigazione (Semporna-Pulau Mabul). Arrivati sulla fantastica isola su cui avremmo vissuto per più di una settimana, è però passata del tutto la stanchezza, complici il paesaggio incantevole, paragonabile a una cartolina pubblicitaria, e l'intenso lavoro che ci aspettava per preparare tutta l'attrezzatura in meno di tre ore, in vista dell'immersione di prova. I nove giorni sull'isola sono stati costellati di sorprese, sia sulla terraferma, dove abbiamo avuto modo di conoscere i disponibili e simpatici abitanti del luogo, sia sott'acqua, dove ogni immersione rappresentava una vera e propria avventura. Durante le ventisei immersioni, divise tra le grandi panoramiche dei fondali di Sipadan, costellati di tartarughe, in cui non è raro fare grandi incontri e, le muck dive (letteralmente immersioni nel fango) di Mabul e Kapalai, in cui non sono mancati gli attesi incontri con piccoli pesci dalle più svariate forme e tonalità, alcuni molto rari, che animavano i nostri discorsi sin dalla partenza, abbiamo avuto modo, a volte non senza fatica, di fare nuove e particolarissime esperienze, animate da insoliti incontri e da un buono spirito di osservazione....che non guasta mai! Con una media di tre immersioni giornaliere il tempo a nostra disposizione per rilassarci non era certo molto, soprattutto perché avevamo "l'incombenza" delle apparecchiature fotografiche e da ripresa che richiedevano una continua revisione; nonostante tutto non è mancato il tempo per ammirare uno splendido tramonto seduti in riva al mare su una splendida e finissima sabbia bianca, o i "dopocena" passati a chiacchierare, seduti al tavolino di un piccolo bar situato sopra al molo del Resort, prima di far ritorno nei nostro comodi bungalow su palafitte, situati a pochi metri dalla spiaggia, per un salutare riposo in vista della giornata successiva. Come detto ogni immersione presentava svariate sorprese e grandi soddisfazioni: avvalendoci di uno dei potenti motoscafi di proprietà del Resort, in compagnia di Ralph, la nostra guida, ci recavamo sul sito di immersione dove cominciava la nostra avventura; una volta scesi in acqua raggiungevamo una profondità compresa tra i 10 e i 30 metri e cominciavamo in nostro viaggio subacqueo alla ricerca di soggetti e paesaggi da ammirare, ma anche da "catturare" con gli obiettivi fotografici e cinematografici. Condotti, pur mantenendo una certa liberà, lungo l'immersione dalla guida che spesso (avvalendosi di un bastoncino di acciaio inossidabile) si rivelava un utile cercatore di soggetti rari e particolari, portavamo a termine le nostre "spedizioni" trattenendoci sott'acqua per un tempo che si aggirava intorno ai 60 minuti, per poi uscire ed effettuare una adeguata sosta prima dell'immersione successiva.

<< Un esemplare di pesce foglia (Taenionotus triacanthus).

Un piccolo esemplare di pesce rana o antennaride (Antennarius pictus) mentre "cammina" su una madrepora. >>

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Durante le nostre "avventure malesi" abbiamo avuto modo di vedere esemplari di rare specie quali pesci fantasma, pesci foglia, antennaridi, rinomurene, cavallucci marini, mandarin fish, pesci civetta, dragonet, pesci pappagallo giganti (Bolbometopon muricatus), platax, pesci pegaso, ghiozzi di fuoco, fitte colonie di piccole anguille di sabbia, oltre ovviamente ad una serie infinita di coralli e pesci tropicali più comuni ma altrettanto belli da vedere. Non sono poi stati rari gli incontri con squali di barriera, pinnabinca e grigi (Triaenodon obesus, Carcarhinus amblirichos) ed un eclatante rendez-vous con uno squalo leopardo (Stegonosoma fasiatus) oltre ad una moltitudine di tartarughe marine che sui fondali di Sipadan si trovano in grande quantità ed immensi branchi di carangidi (Caranx sexfasiatus) e barracuda. Alla fine del viaggio non uno dei nostri desideri è rimasto inesaudito, anche se, come sempre accade, ognuno di noi sarebbe voluto restare per altre due settimane.

<< Un esemplare di pesce pegaso (Eurypegasus Draconis), pesce di piccole dimensioni reperibile, anche se con difficoltà, su fondali sabbiosi.

Due esemplari di murena nastro (Rhinomuraena quaesita) nella stessa tana. >>

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Quest'esperienza vissuta insieme a insostituibili compagni di viaggio, stava ormai volgendo al termine, restava solo il viaggio di ritorno, che comprendeva una giornata intera spesa a visitare la città di Kuala Lumpur, con le Petronas (le Torri Gemelle Malesi, 450 mt.), con i palazzi della capitale e con una sosta "quasi" obbligata all'Hard Rock Cafè ed infine il passaggio da Francoforte anziché da Amsterdam.
Il viaggio e i magnifici luoghi visitati sono ormai lontani, questo però non toglie che quel magnifico angolo di mondo che mi ha regalato fantastiche ed indimenticabili esperienze rimarrà nella mia mente come esempio di come la natura abbia molto da dare e di quanto la nostra corsa verso il progresso ci impedisca di rendercene conto.
Lascio a malincuore col pensiero per tornare alla realtà quelle palme e quelle acque il cui ricordo porta serenità nei miei pensieri.