Testo di Lorenzo Bragagnolo
Foto di Claudio Corti
L’idea era nell’aria già da un paio
d’anni, ma come spesso accade, per lanciarsi in nuove esperienze
bisogna prima “digerirle”…
Così, dopo confronti tra esperienze, dibattiti con chi rimane
fedele alla tradizione, informazioni prese sulle opportunità offerte,
un nutrito gruppo di sub dello zoccolo duro della Società, composto
da istruttori e dive master, ha deciso di intraprendere il cammino
della subacquea tecnica, secondo i dettami della didattica proposta
dalla Trimix Scuba Association (TSA).
La scelta è stata determinata oltre che dalla vicinanza geografica,
che ci permette di fare le immersioni didattiche al lago, anche dalla
personale conoscenza del nostro Presidente, con il Trainer di maggior
esperienza della TSA, Claudio Corti.
L’obiettivo per tutti i partecipanti, è di raggiungere
il livello base per immersioni con miscele ternarie (Trimix), con profondità massima
di –65 mt, seguendo la necessaria sequenza di step, cioè dopo
aver raggiunto la padronanza delle conoscenze necessarie per l’utilizzo
del Nitrox e delle miscele iperossigenate a scopo decompressivo, dopo
aver quindi conseguito i brevetti Nitrox e Technical Diver AIR-EANx-O2.
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Un gruppo in partenza dalla riva a Carate Urio,
nelle fredde acque del lago di Como.
Immersione tecnica "Decompression"
con bombola di fase EAN 40
Cliccare sulla foto per ingrandire
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Il progetto ha preso corpo nel tempo per diversi motivi:
innanzi tutto il timore di avvicinarsi a qualcosa di nuovo, insito
nella natura umana, ci ha obbligato a fare delle attente valutazioni,
non tanto sulla scelta della didattica da seguire, quanto sulle reali
opportunità che la subacquea tecnica apre a chi vuole aumentare
il proprio bagaglio di esperienze, ampliando orizzonti e sicurezza
nelle immersioni. Successivamente, le considerazioni sui limiti di
profondità imposti prima dalla medicina moderna (grazie DAN!),
ma anche dalle recenti leggi che vietano il superamento di certe profondità,
raggiunte un tempo, in modo del tutto incosciente, utilizzando aria,
ci hanno messo di fronte ad un bivio: o si cambia mentalità e
metodo oppure si rinuncia… Non ci sono vie di mezzo, ne va della
nostra sicurezza.
Ovviamente, la prima difficoltà incontrata da parte di tutti
i partecipanti è stato cambiare il modo di scendere in acqua.
Per chi da anni si immerge a scopi ricreativi, passare alla subacquea
tecnica comporta un notevole sforzo mentale, ma non solo. Una delle
obiezioni che per prime ci sono venute in mente è relativa alle
attrezzature necessarie: l’abitudine al monobombola, fa spaventare
un po’ quando si parla di bibombola e mono da fianco (o tribombola,
dipende dalla configurazione). Vi posso però garantire che una
volta fatta propria la mentalità, questo diventa un problema
secondario. La subacquea tecnica impone una visione differente, non
solo in acqua per via delle attrezzature, ma anche a tavolino. Vi ricordate
quando, per prendere il brevetto “Open”, si faceva la programmazione
dell’immersione calcolando tempi e consumi sulla base delle tabelle?
L’avvento dei computer ha poi semplificato e sicuramente modificato
quelle impostazioni, che però con le necessarie modifiche si
ripresentano necessariamente addentrandosi nell’utilizzo di miscele
diverse dall’aria. Un ulteriore gradino da superare è stato
l’adeguamento delle attrezzature, che per la tipologia di immersioni
che ci apprestiamo ad affrontare, devono necessariamente subire delle
modifiche, principalmente per motivi di sicurezza nostra e dei nostri
compagni di immersione.
Quindi per abituarsi a questo nuovo modo di pensare, non farsi trovare
impreparati all’utilizzo di queste nuove attrezzature, abituarsi
a nuove configurazioni e prepararsi anche dal punto di vista fisico, é stato
programmato un calendario di immersioni di allenamento da effettuarsi
al lago e al mare, (oltre naturalmente alle immersioni didattiche da
svolgere in presenza dei Trainer TSA), per simulare prima ed effettuare
poi delle immersioni in Trimix con bibombola, bombola di fase, e decompressioni
lungo la cima di risalita con narghilè ad ossigeno.
Una di queste immersioni è stata effettuata il
giorno dell’Epifania presso il Lago di Gaggiano alla cascina
Il Boscaccio, sede del Diving Milano. Trovate la cronaca con il titolo: "Una
Befana un po’ speciale”.
Nel frattempo, un primo obiettivo è già stato raggiunto,
e alcuni membri della squadra hanno già effettuato le immersioni
didattiche previste per i livelli Nitrox e Technical Diver, cominciando
già a prepararsi per quelle da effettuare in Trimix.
I componenti del team “tecnico” che, come è solito
dire il Presidente, si sono messi in gioco sono i seguenti, elencati
in modo del tutto casuale:
Bassi Luigi, istr. M2 e minisub; Luca Faccenda,
istr. M2; Caprotti
Marco, istr. M3; Parravicini Luigi, guida
subacquea, Ziraldo
Claudio,
istr. M2 e Foto; Rossetti Angelo, guida subacquea; Ferrandi
Alessandro,
guida subacquea; Rossetti Angelo, guida subacquea; Bassan
Maurizio,
istr. M2 e minisub; Ziraldo Alessandro, guida subacquea; Ferrandi
Alberto,
guida subacquea; Bragagnolo Lorenzo, istr. M1.
A partire quindi dal prossimo autunno, la Bollate
Sub affiancherà ai consueti corsi ricreativi, anche corsi
tecnici di Nitrox, Technical Diver Air-EANx-O2 e Trimix 65, oltre
naturalmente ad organizzare immersioni al mare o al lago per tutti
i livelli di preparazione, non solo tecnica.