Aria nuova alla Bollate Sub,
anzi "diversa"!


Nella foto Alessandro Ziraldo:
il più giovane Technical Diver della Bollate Sub

Testo di  Lorenzo Bragagnolo
Foto di  Claudio Corti

L’idea era nell’aria già da un paio d’anni, ma come spesso accade, per lanciarsi in nuove esperienze bisogna prima “digerirle”…
Così, dopo confronti tra esperienze, dibattiti con chi rimane fedele alla tradizione, informazioni prese sulle opportunità offerte, un nutrito gruppo di sub dello zoccolo duro della Società, composto da istruttori e dive master, ha deciso di intraprendere il cammino della subacquea tecnica, secondo i dettami della didattica proposta dalla Trimix Scuba Association (TSA).
La scelta è stata determinata oltre che dalla vicinanza geografica, che ci permette di fare le immersioni didattiche al lago, anche dalla personale conoscenza del nostro Presidente, con il Trainer di maggior esperienza della TSA, Claudio Corti.
L’obiettivo per tutti i partecipanti, è di raggiungere il livello base per immersioni con miscele ternarie (Trimix), con profondità massima di –65 mt, seguendo la necessaria sequenza di step, cioè dopo aver raggiunto la padronanza delle conoscenze necessarie per l’utilizzo del Nitrox e delle miscele iperossigenate a scopo decompressivo, dopo aver quindi conseguito i brevetti Nitrox e Technical Diver AIR-EANx-O2.

<< Un gruppo in partenza dalla riva a Carate Urio,
     nelle fredde acque del lago di Como.

     Immersione tecnica "Decompression"
     con bombola di fase EAN 40

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Il progetto ha preso corpo nel tempo per diversi motivi: innanzi tutto il timore di avvicinarsi a qualcosa di nuovo, insito nella natura umana, ci ha obbligato a fare delle attente valutazioni, non tanto sulla scelta della didattica da seguire, quanto sulle reali opportunità che la subacquea tecnica apre a chi vuole aumentare il proprio bagaglio di esperienze, ampliando orizzonti e sicurezza nelle immersioni. Successivamente, le considerazioni sui limiti di profondità imposti prima dalla medicina moderna (grazie DAN!), ma anche dalle recenti leggi che vietano il superamento di certe profondità, raggiunte un tempo, in modo del tutto incosciente, utilizzando aria, ci hanno messo di fronte ad un bivio: o si cambia mentalità e metodo oppure si rinuncia… Non ci sono vie di mezzo, ne va della nostra sicurezza.
Ovviamente, la prima difficoltà incontrata da parte di tutti i partecipanti è stato cambiare il modo di scendere in acqua. Per chi da anni si immerge a scopi ricreativi, passare alla subacquea tecnica comporta un notevole sforzo mentale, ma non solo. Una delle obiezioni che per prime ci sono venute in mente è relativa alle attrezzature necessarie: l’abitudine al monobombola, fa spaventare un po’ quando si parla di bibombola e mono da fianco (o tribombola, dipende dalla configurazione). Vi posso però garantire che una volta fatta propria la mentalità, questo diventa un problema secondario. La subacquea tecnica impone una visione differente, non solo in acqua per via delle attrezzature, ma anche a tavolino. Vi ricordate quando, per prendere il brevetto “Open”, si faceva la programmazione dell’immersione calcolando tempi e consumi sulla base delle tabelle? L’avvento dei computer ha poi semplificato e sicuramente modificato quelle impostazioni, che però con le necessarie modifiche si ripresentano necessariamente addentrandosi nell’utilizzo di miscele diverse dall’aria. Un ulteriore gradino da superare è stato l’adeguamento delle attrezzature, che per la tipologia di immersioni che ci apprestiamo ad affrontare, devono necessariamente subire delle modifiche, principalmente per motivi di sicurezza nostra e dei nostri compagni di immersione.
Quindi per abituarsi a questo nuovo modo di pensare, non farsi trovare impreparati all’utilizzo di queste nuove attrezzature, abituarsi a nuove configurazioni e prepararsi anche dal punto di vista fisico, é stato programmato un calendario di immersioni di allenamento da effettuarsi al lago e al mare, (oltre naturalmente alle immersioni didattiche da svolgere in presenza dei Trainer TSA), per simulare prima ed effettuare poi delle immersioni in Trimix con bibombola, bombola di fase, e decompressioni lungo la cima di risalita con narghilè ad ossigeno.

<< Nella foto: Claudio Ziraldo,
     Presidente della Bollate Sub

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Una di queste immersioni è stata effettuata il giorno dell’Epifania presso il Lago di Gaggiano alla cascina Il Boscaccio, sede del Diving Milano. Trovate la cronaca con il titolo: "Una Befana un po’ speciale”.
Nel frattempo, un primo obiettivo è già stato raggiunto, e alcuni membri della squadra hanno già effettuato le immersioni didattiche previste per i livelli Nitrox e Technical Diver, cominciando già a prepararsi per quelle da effettuare in Trimix.
I componenti del team “tecnico” che, come è solito dire il Presidente, si sono messi in gioco sono i seguenti, elencati in modo del tutto casuale:
Bassi Luigi, istr. M2 e minisub; Luca Faccenda, istr. M2; Caprotti Marco, istr. M3; Parravicini Luigi, guida subacquea, Ziraldo Claudio, istr. M2 e Foto; Rossetti Angelo, guida subacquea; Ferrandi Alessandro, guida subacquea; Rossetti Angelo, guida subacquea; Bassan Maurizio, istr. M2 e minisub; Ziraldo Alessandro, guida subacquea; Ferrandi Alberto, guida subacquea; Bragagnolo Lorenzo, istr. M1.

<< Nella foto: Alessandro Ziraldo

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A partire quindi dal prossimo autunno, la Bollate Sub affiancherà ai consueti corsi ricreativi, anche corsi tecnici di Nitrox, Technical Diver Air-EANx-O2 e Trimix 65, oltre naturalmente ad organizzare immersioni al mare o al lago per tutti i livelli di preparazione, non solo tecnica.